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Alimentazione e difese immunitarie: quanto è importante mangiare bene?

In questo periodo, in cui si evidenzia la diversa incidenza dello stesso virus su persone  della stessa età ed apparentemente con lo stesso stato di salute, sta crescendo l’attenzione nei confronti dell’importanza delle difese immunitarie. Sono infatti queste ultime a segnare la differenza tra un buon stato di salute e quindi una buona capacità di reagire all’attacco di un virus ed uno stato di salute precario che rende un organismo soggetto all’azione infiammatoria di un virus.

Una volta assodata l’importanza di un buon sistema immunitario, viene spontaneo chiedersi: come posso rafforzare queste difese?  L’alimentazione può aiutarmi? Oppure devo ricorrere a particolari prodotti farmaceutici?

La risposta è: si, certamente l’alimentazione rappresenta un fattore estremamente importante per aumentare le difese immunitarie. Il sistema immunitario, infatti, è strettamente legato al microbiota intestinale, ovvero quell’insieme di microrganismi che regolano molte funzioni e generano una risposta anti-infiammatoria contro i patogeni. Il 70-80% delle cellule immunitarie del corpo si trova proprio nell’intestino e, quindi, l’efficienza di questa attività dipende dalla varietà di alimenti e dalla qualità dei nutrienti che introduciamo con il cibo.

La regola generale da tenere a mente è che non esistono cibi da evitare assolutamente e cibi magici che se ingeriti tutti i giorni ci renderanno immuni da ogni tipo di virus. A dimostrazione di questa tesi ci sono evidenze scientifiche che se interpretate correttamente possono essere esplicative. Nei paesi europei il morbo di Crhon è correlato, dai medici, all’assunzione di latte, glutine e lieviti. Ovvero agli alimenti prevalentemente utilizzati nella nostra dieta. In Cina invece, la stessa patologia è correlata, dai ricercatori, all’assunzione di riso, soia e mais. Questo ci fa comprendere come l’assunzione ripetuta degli stessi alimenti, qualunque essi siano, costituisca un pericolo per la salute del nostro organismo.

Un dieta corretta deve essere equilibrata. Il piatto di Harvard, creato dagli esperti di nutrizione dell’università americana, prevede di riempire metà del piatto con ortaggi e frutta e poi aggiungere 1/4 di cereali integrali, 1/4 di proteine ed 1/4 di olii vegetali sani.

Gli alimenti che possono aumentare il livello di infiammazione nel corpo sono per lo più il glutine i lieviti e gli zuccheri, è bene anche limitare l’assunzione di cibi super raffinati e preferire cibi integrali. Questo, come detto in precedenza, non vuol dire che non si debba mai mangiare un dolce, ma è bene fare attenzione.

I micronutrienti più importanti per il sistema immunitario sono i seguenti.

Vitamina D

La vitamina D influisce in maniera determinante sulla regolazione del sistema immunitario. Proprio per questo, paesi come il Regno unito o Israele, in questo periodo di pandemia, stanno facendo campagne di supplementazione di questo elemento per le persone più fragili.

La quantità quotidiana sufficiente al nostro organismo è di 1000/2000 UI. Ne contengono quantità non trascurabili il tonno, l’anguilla, la carpa ed il salmone ma purtroppo non ci è possibile integrarla interamente tramite l’alimentazione e per questo la maggior parte della popolazione ne è carente. La miglior fonte di vitamina D è la luce del sole, sarebbero sufficienti 20 minuti di esposizione al sole per assorbire ciò di cui abbiamo bisogno. Se non potete permettervi questo lusso, potete ricorrere ad integratori.

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Zinco

Lo zinco è un minerale essenziale che si trova in tutto il nostro organismo ed è molto importante per il sistema immunitario. La quantità necessaria da assumere quotidianamente è tra i 9 – 12 mg. A differenza della vitamina D, questa quantità di Zinco è facilmente assimilabile, ad esempio ingerendo una coscia di tacchino, un tuorlo d’uovo, dieci alici oppure tramite fonti vegetali come i semi di canapa, di zucca, di sesamo o con germe di grano. Anche la carne rossa, la frutta secca ed i molluschi ne sono un’ottima fonte. E’ dimostrato che l’assunzione di Zinco riesce a diminuire la carica virale di un’infezione e, se assunto all’inizio di un raffreddore, a ridurre i tempi di guarigione.

Vitamina A

La vitamina A è fondamentale per mantenere integre la cute e le mucose, che costituiscono il primo ostacolo per i patogeni provenienti dall’esterno. Il fabbisogno è di 0,6 – 0,7 mg al giorno e possiamo integrarla attraverso le carote ( 4 ne contengono 2,3 mg), con un piatto di zucca, oppure tramite le albicocche (3 albicocche ci forniscono 0,5 mg di vitamina A).

Magnesio

Lo zinco è indispensabile per non incorrere in stati di infiammazione cronica. Ne sono un’ottima fonte gli spinaci, la frutta secca ed il riso integrale.

Selenio

I virus mutano facilmente negli organismi poveri di selenio e questo provoca un aumento dell’infiammazione. Al nostro organismo sono sufficienti 5 mg di selenio al giorno. Ne contengono buone quantità: il riso integrale, che ne contiene circa 6 volte in più rispetto al riso raffinato, la farina, i semi di senape e le noci brasiliane. Si trova anche nel pesce, in particolare nelle ostrichee  nei molluschi, nella carne e nelle uova.

L’importanza delle proteine

Le proteine devono rappresentare un quarto della nostra dieta quotidiana, lo abbiamo detto all’inizio del nostro articolo, ma è bene sottolinearlo. Le proteine sono molto importanti perché producono gli anticorpi, ad esempio sono le produttrici delle  lgG e delle lgM che difendono l’organismo nella parte centrale e finale dell’infezione da Covid-19. Svolgono quindi un ruolo molto importante. Le persone che seguono una dieta vegana devono stare attente ad integrare adeguatamente questo elemento, perché indispensabile per l’organismo.

LA Farmacia del Lido di Ostia vi saluta, se avete dubbi e volete saperne di più, scriveteci o venite a trovarci in via delle repubbliche marinare 84 ad Ostia lido.

 

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